Usi del modello
Nella prima parte faremo una doverosa introduzione ai progetti di ristrutturazione in Autodesk Revit integrati in un flusso BIM, comprendendone le implicazioni e la necessaria organizzazione delle fasi di progetto. Capiremo cosa sono gli Usi del modello e perché influiscono in modo radicale sul modo in cui è necessario sviluppare un elemento BIM personalizzato.
Case study: analisi di un progetto BIM Stage 2
Successivamente, prenderemo un caso studio di un progetto reale e capiremo come si realizza l’Information Modeling di una famiglia partendo dagli Usi del modello definiti nel BEP e nel Capitolato Informativo (UNI 11337), analizzando i LOD ai quali va sviluppata in base alla LOD Matrix, ponendo le corrette basi per evitare la sovramodellazione e quindi mantenere la famiglia stessa altamente efficiente.
Predisposizione IFC
Comprenderemo come lo Stage 2 del BIM, quello pienamente collaborativo, richieda di organizzare la strutturazione di geometrie e dati specificatamente perché possano essere sfruttati dal team di lavoro, spesso in un Common Data Enviroment. Parleremo del formato IFC, specificatamente per le famiglie caricabili di Revit, e inizieremo a comprenderne le particolarità e i limiti da conoscere per fare una buona pianificazione iniziale.
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Il workflow di pianificazione delle famiglie
Una volta comprese le specifiche che la famiglia personalizzata deve avere per essere considerata allineata al progetto BIM, inizieremo ad affrontare le basi del workflow di sviluppo, partendo dalla pianificazione – importantissima per il raggiungimento degli obiettivi di leggerezza e funzionalità – fino alla scelta del template e dell’origine. Parleremo di Tipi e Istanze, del ruolo di linee modello, linee di riferimento, piani di riferimento e linee di simboli, iniziando a capire quali controlli ci mettono a disposizione. Muoveremo i primi passi impostando una struttura funzionale ed efficiente utilizzando parametrizzazioni sia basilari, sia avanzate. Utilizzeremo strumenti svilupati internamente da Volcano High per facilitare la progettazione di famiglie avanzate e con diversi livelli di nidificazione.
Sviluppo della famiglia parametrica
Nel “core” del workshop svilupperemo la famiglia usando la creazione di elementi personalizzati con solidi e vuoti parametrici, vincoli relazionali e parametri dimensionali, condivisi e di progetto. Aumenteremo leggerezza ed efficienza con tecniche avanzate quali la nidificazione dei componenti, formule condizionali e, perché no, dei metodi creativi di problem solving. Sfrutteremo in profondità tecniche avanzate per raggiungere il massimo risultato in termini di efficienza: l’uso di parametri condivisi e di progetto, la nidificazione dei componenti in base all’Uso del modello e i LOD, il loro collegamento tramite parametri, la creazione di controlli per visibilità, autodimensionamento, intercambiabilità e per le associazioni di materiali variabili richieste dalle specifiche tecniche.
Il wrap e la consegna al cliente
Lo sviluppo della famiglia personalizzata non è tutto. Manca ancora la consegna al cliente, che non è una fase da sottovalutare: in un workflow BIM non si limita alla sola consegna del file .Rfa, ma al confezionamento di un vero pacchetto da integrare nel progetto: concluderemo il workshop facendo il wrap di file, parametri condivisi rispondenti agli standard del BEP, nomenclatura degli elementi di struttura e dati parametrici, formati di interscambio .Ifc, allegando tutta la documentazione necessaria alla fruizione. Tutto quello che serve a poter caricare la tua nuova famiglia in una vera libreria per il BIM condiviso.
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